Alla tredicesima edizione, perAspera esprime il suo fare composto di tessere, spiragli, incontri. Con le persone, siano esse riconducibili alla categoria "artista", "pubblico" o "comunità".
Le categorie sono infatti intercambiabili, i confini mobili. Allo stesso modo in cui le categorie non esistono nei lavori che perAspera propone, intesi come tessiture, che nascono per innestare, come fili sintetici in un tappeto di Persia, che ne diventano parte vitale, che restano, per un caso apparente.
Caso apparente o caso reale ricondotto a un significato organico, perAspera respira, da tredici anni sempre diverso. Creatura viva, nel tempo ha mantenuto uguale il nome e lo spirito liminale,
oltre ai suoi pilastri fondanti: l'intersezione dei linguaggi contemporanei in luoghi storici, spazi pubblici e territori di relazione; una contemporaneità aperta e accessibile, che sa attrarre energie e persone nuove e diverse; la valorizzazione del fermento artistico del territorio, posizionato in un'ottica dal ben più ampio respiro geografico.
Il tema di questa edizione è Imbattersi. Significava, all'inizio, lo stupore di respirare arte in luoghi e modi inattesi, la capacità ingenua e fresca di lasciarsi sorprendere da una casualità non fortuita, da un'estemporaneità che nasce da radici profonde, di cui diventa parte.
perAspera è inguaribilmente umanista.
Dopo Covid-19, Imbattersi è diventato anche la durezza inimmaginata di un evento epocale, che ha mutato le condizioni – ontologiche e fenomeniche, dell'essere e del manifestarsi – dell'arte stessa che, dal nostro abitare i confini, vediamo nella sua essenzialità.
Da qui, una programmazione che parte con tre progetti comunitari. Insieme a DNA dance company, perAspera inizia con una chiamata aperta per costruire un apprendimento e uno scambio coreografico tra persone in ottica intergenerazionale, che daranno vita alla video-installazione "The transmission of life". Il 27 agosto l'abitato di Monte San Pietro si trasformerà in un museo
diffuso a cielo aperto, in cui le vetrine e le finestre esporranno gli scatti di Gianluca Rizzello che nel progetto "We are. Here" indagherà i punti costitutivi dell'identità del luogo,fatto di spazi, storia e persone fino alla creazione di una mappa percorribile. In collaborazione con Totem Scene Urbane (Ferrara), perAspera ha chiesto infine a Renzo Francabandera di progettare un percorso di audience development con due appuntamenti on-line che poi prenderanno corpo in vari luoghi dei due festival.
L'aspetto produttivo in perAspera è estremamente rilevante, unito alla valorizzazione e al sostegno degli artisti del territorio. Oltre al già citato Rizzello, perAspera infatti è co-produttore dell'anteprima "Ottawa" di Fabrizio Favale / Le Supplici; della performance itinerante per la Bolognina "Ape Car" di Macellerie Pasolini che – tra musica e testi letterari – apre riflessioni
sull'isolamento; di Isola, liveset per suoni inesatti e fotoni erranti, performance audio-video di Vincenzo Scorza, che da un altro punto di vista e di linguaggio investiga lo stesso tema. Sono parte dell'espressione di valore degli artisti del territorio l'anteprima di "Wood (Desire)" della coreografa Lara Russo e "Smagliature", il dialogo del critico e autore Simone Azzoni con Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi (Ateliersi) e il fotografo Enrico Fedrigoli tra estetica relazionale, performance e sguardo.
Intersezioni prolifiche e inattese, come quella espressa in #METRON3, performance per musicista/atleta e speech dispositor di Fabrizio Saìu, nella performance tra terra e cielo HE di Martina Nova, che arriva dal monitoraggio effettuato da perAspera tramite open call for artist, e in AAA amorevole approvvigionamento autogestito, incursioni spiazzanti e costruttive di futuro di Fassbinder’s wives.
Le categorie sono infatti intercambiabili, i confini mobili. Allo stesso modo in cui le categorie non esistono nei lavori che perAspera propone, intesi come tessiture, che nascono per innestare, come fili sintetici in un tappeto di Persia, che ne diventano parte vitale, che restano, per un caso apparente.
Caso apparente o caso reale ricondotto a un significato organico, perAspera respira, da tredici anni sempre diverso. Creatura viva, nel tempo ha mantenuto uguale il nome e lo spirito liminale,
oltre ai suoi pilastri fondanti: l'intersezione dei linguaggi contemporanei in luoghi storici, spazi pubblici e territori di relazione; una contemporaneità aperta e accessibile, che sa attrarre energie e persone nuove e diverse; la valorizzazione del fermento artistico del territorio, posizionato in un'ottica dal ben più ampio respiro geografico.
Il tema di questa edizione è Imbattersi. Significava, all'inizio, lo stupore di respirare arte in luoghi e modi inattesi, la capacità ingenua e fresca di lasciarsi sorprendere da una casualità non fortuita, da un'estemporaneità che nasce da radici profonde, di cui diventa parte.
perAspera è inguaribilmente umanista.
Dopo Covid-19, Imbattersi è diventato anche la durezza inimmaginata di un evento epocale, che ha mutato le condizioni – ontologiche e fenomeniche, dell'essere e del manifestarsi – dell'arte stessa che, dal nostro abitare i confini, vediamo nella sua essenzialità.
Da qui, una programmazione che parte con tre progetti comunitari. Insieme a DNA dance company, perAspera inizia con una chiamata aperta per costruire un apprendimento e uno scambio coreografico tra persone in ottica intergenerazionale, che daranno vita alla video-installazione "The transmission of life". Il 27 agosto l'abitato di Monte San Pietro si trasformerà in un museo
diffuso a cielo aperto, in cui le vetrine e le finestre esporranno gli scatti di Gianluca Rizzello che nel progetto "We are. Here" indagherà i punti costitutivi dell'identità del luogo,fatto di spazi, storia e persone fino alla creazione di una mappa percorribile. In collaborazione con Totem Scene Urbane (Ferrara), perAspera ha chiesto infine a Renzo Francabandera di progettare un percorso di audience development con due appuntamenti on-line che poi prenderanno corpo in vari luoghi dei due festival.
L'aspetto produttivo in perAspera è estremamente rilevante, unito alla valorizzazione e al sostegno degli artisti del territorio. Oltre al già citato Rizzello, perAspera infatti è co-produttore dell'anteprima "Ottawa" di Fabrizio Favale / Le Supplici; della performance itinerante per la Bolognina "Ape Car" di Macellerie Pasolini che – tra musica e testi letterari – apre riflessioni
sull'isolamento; di Isola, liveset per suoni inesatti e fotoni erranti, performance audio-video di Vincenzo Scorza, che da un altro punto di vista e di linguaggio investiga lo stesso tema. Sono parte dell'espressione di valore degli artisti del territorio l'anteprima di "Wood (Desire)" della coreografa Lara Russo e "Smagliature", il dialogo del critico e autore Simone Azzoni con Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi (Ateliersi) e il fotografo Enrico Fedrigoli tra estetica relazionale, performance e sguardo.
Intersezioni prolifiche e inattese, come quella espressa in #METRON3, performance per musicista/atleta e speech dispositor di Fabrizio Saìu, nella performance tra terra e cielo HE di Martina Nova, che arriva dal monitoraggio effettuato da perAspera tramite open call for artist, e in AAA amorevole approvvigionamento autogestito, incursioni spiazzanti e costruttive di futuro di Fassbinder’s wives.